Se hai bisogno di informazioni
Capire cosa sia esattamente l'autismo è il primo passo per molti genitori che si trovano ad affrontare questa realtà. È naturale sentirsi disorientati e avere mille domande. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza, con parole semplici e con il cuore, basandoci sulle informazioni fornite da fonti autorevoli come il Ministero della Salute italiano e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
L'autismo, o più correttamente *Disturbo dello Spettro Autistico (DSA)*, come definito dai principali manuali diagnostici internazionali (DSM-5 e ICD-11) e recepito dalle istituzioni sanitarie italiane, non è una malattia nel senso tradizionale del termine, ma una condizione del neurosviluppo. Questo significa che riguarda il modo in cui il cervello si sviluppa e funziona, influenzando principalmente tre aree, come indicato anche nel documento del Ministero della Salute sulla riorganizzazione dei servizi per l'autismo (basato sul Tavolo Nazionale di Lavoro sull'Autismo, consultabile ad esempio su https://www.autismo.net/autismo/tavolo.pdf e nelle Linee Guida dell'ISS):
1. L'interazione sociale: i bambini e le persone con autismo possono avere difficoltà a relazionarsi con gli altri, a comprendere i segnali sociali non verbali (come le espressioni del viso o il tono della voce), a fare amicizia o a condividere interessi ed emozioni.
2. La comunicazione: le difficoltà possono manifestarsi sia nel linguaggio verbale (alcuni bambini potrebbero iniziare a parlare più tardi, avere un linguaggio limitato o non sviluppare affatto il linguaggio verbale) sia in quello non verbale (come il contatto visivo, i gesti, la mimica facciale).
3. Comportamenti e interessi: spesso si osservano interessi molto specifici e intensi per determinati argomenti o oggetti, una forte aderenza a routine e rituali, movimenti ripetitivi (come dondolarsi o sfarfallare con le mani) e una particolare sensibilità agli stimoli sensoriali (ipersensibilità o iposensibilità a suoni, luci, odori, sapori, contatto fisico).
È fondamentale sottolineare la parola "spettro". Questo termine, ampiamente utilizzato dalla comunità scientifica e dalle istituzioni (cfr. Linee Guida ISS), indica che l'autismo si manifesta in modi molto diversi da persona a persona. Non esistono due individui con autismo uguali: ognuno ha i propri punti di forza, le proprie sfide e un modo unico di percepire il mondo. Alcune persone con autismo possono avere anche disabilità intellettive, mentre altre possono avere un'intelligenza nella norma o superiore alla media.
Questa è una delle domande più angoscianti per un genitore, ed è comprensibile cercare una causa precisa. La ricerca scientifica internazionale e i documenti ufficiali italiani, come la Relazione Finale del Tavolo Nazionale di Lavoro sull'Autismo del Ministero della Salute, concordano nell'indicare che l'autismo è una condizione che ha origini prevalentemente neurobiologiche e genetiche. Come chiaramente affermato da tali fonti, l'autismo non è causato da come un bambino viene cresciuto, né da vaccini (questa teoria è stata ampiamente e definitivamente smentita da numerose ricerche scientifiche a livello globale e da organismi come l'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS e l'ISS) o da traumi specifici.
Si ritiene che l'autismo sia il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici e fattori ambientali (questi ultimi intesi come possibili esposizioni durante la gravidanza o nei primissimi periodi di vita che possono interagire con una predisposizione genetica, ma non come "colpe" genitoriali). Le Linee Guida dell'ISS e la letteratura scientifica internazionale (consultabile ad esempio su portali come PubMed) approfondiscono questi aspetti.
-Fattori genetici: sono considerati i più significativi. La ricerca ha identificato molti geni che sembrano essere coinvolti e che possono aumentare la probabilità che un bambino sviluppi l'autismo. Spesso si tratta di nuove mutazioni genetiche (non ereditate direttamente dai genitori) o di una combinazione di varianti genetiche comuni. Fonti come l'ISS forniscono aggiornamenti continui su questi aspetti della ricerca.
-Fattori ambientali (prenatali e perinatali): alcuni studi scientifici suggeriscono che fattori come l'età avanzata dei genitori al momento del concepimento, complicazioni durante la gravidanza o il parto, o l'esposizione a determinate sostanze durante la gestazione potrebbero giocare un ruolo, sempre in combinazione con la suscettibilità genetica. È importante sottolineare che questi sono fattori di rischio identificati dalla ricerca, non cause dirette e certe per ogni singolo caso, e la ricerca è ancora in corso per comprenderne appieno l'impatto. Il Ministero della Salute e l'ISS monitorano e diffondono le evidenze scientifiche consolidate in merito.
Quindi, rispondendo alla domanda: sì, si ritiene che i bambini nascono con una predisposizione all'autismo, che poi si manifesta nel corso dello sviluppo a causa di questa complessa interazione di fattori. Non è qualcosa che "scatta" a un certo punto a causa di un evento specifico o di un errore genitoriale. Comprendere questo, come sottolineato anche dalle associazioni di familiari e dalle indicazioni dei professionisti sanitari, può aiutare ad allentare il peso di eventuali sensi di colpa, che sono del tutto ingiustificati, e a concentrarsi sul supporto e sull'amore di cui vostro figlio ha bisogno.
Ricordate, non siete soli in questo viaggio. Informarsi da fonti attendibili (come il sito del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità, e di associazioni accreditate a livello nazionale come ANGSA - Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, o FISH -(Federazione Italiana Superamento Handicap) e cercare supporto qualificato è il primo passo per aiutare al meglio il vostro bambino e tutta la famiglia.